Nessuna immagine potrà parlarci di questo • Diego Giannettoni

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(_e detto da un artista)

 

cento milioni di mille miliardi di trecentomila di ottocento / settecento triliardi di ottocentocinquantamila
immagini.
gli occhi sono esplosi.
nessuna mente contiene tanto.
le immagini hanno superato sia il numero di occhi che le possa aver concepite, che le possa vedere, sia il
numero di stelle dell’universo?
non lo sapremo mai.
nessuna immagine potrà parlarci di questo.
però fa pensare.
in un tempo in cui si cerca di replicare la propria immagine a trilioni di occhi, in cui si cerca di rendersi unici frammentandoci alla conoscenza di tutti gli occhi del mondo, che viceversa finisce che accade che ipoteticamente tutte le immagini del mondo potrebbero arrivare ai tuoi soli occhi.
non si possono vedere: tutte le stelle dell’universo, tutte le immagini di sempre del mondo, i nostri stessi occhi mentre le guardano.
ma cosa succede se appunto io raccolgo…
cioè io penso che se fossimo nati, come qualcuno pur è nato, prima di tutte le immagini, saremmo nati con
la consapevolezza di non poter vedere comunque tutto ma almeno le immagini al mondo, di poterle vedere
tutte.
invece noi nasciamo e dobbiamo sapere già che tutte le immagini ci superano, che non avremo mai il tempo di vederle tutte. e che se per assurdo fossimo sottoposti alla possibilità di scorrerle tutte, non potremmo comunque mai vedere tutte quelle perdute, e quelle di tutti i giorni nuove uscite mentre guardavamo le altre.
io non sono affatto tranquillo con questa storia di non poter vedere tutto, di non poter sentire tutto, di non
avere tutte le possibilità possibili di tutto.
io non so come siate in pace con le idee del tutto che non c’è.
e non sto dicendo che quello che c’è sia una passeggiata o sia di facile gestione.
anzi non riesco a gestire molto bene neanche queste 4 carabattole di giorni ore e casi e persone e cose e idee. a mettere insieme il lavarmi con l’andare a fare la spesa, il guardare l’e-mail col comprare il nuovo paio di scarpe, il pensare al tutto possibile di tutto con tutto l’impossibile mai accaduto.
non so poi bene cosa intenda dire.
però io penso che dovremmo pensarci di più.
non si può stare tranquilli neanche dentro il proprio orticello, anzi è proprio dentro il proprio orticello che si pensa finito che in fondo si può stare a capire che no non è affatto finito.
va bene ho finito.
sono stato qui come me stesso adesso a scrivere invece che altrove come altro ieri, ad esempio, a fare la doccia
o leggere
o uscire
o dormire.

 

Nell’immagine:
Screenshot dal documentario Robert Rauschenberg: Pop Art Pioneer, BBC, 2016

 

Diego Giannettoni
Artista visuale. Frequenta il secondo anno
del triennio di Pittura e Arti Visive presso
la NABA – Nuova Accademia di Belle Arti a Milano.
www.facebook.com/giannettonidiego/