[7 marzo – 10 maggio 2025 * giovedì, venerdì, sabato 14 – 19]
Inaugurazione venerdì 7 marzo, dalle 14 alle 21
Savina Capecci, Maurizio Cattelan, Gianluca Codeghini, Charles Dickens, Maurice Druon, Sofia Eccetto, Luca Marcelli Pitzalis, Jacopo Martinotti, Silvia Negrini, Irène Némirovsky, Luca Resta, Luca Scarabelli, Nicolas Schenker (da Amélie Munier-Romilly), Mario Scudeletti, autore sconosciuto
In principio vogliamo solo fare da soli. Senza istruzione, niente istruzioni, nemmeno l’obbligo di giocare come si deve. Appena il diritto di risalire lo scivolo al contrario, di scrivere sui muri. Vogliamo una caramella prima di cena. E con le costruzioni seminare caos, distruzione.
Non sappiamo ancora niente quando, per gioco, impariamo tutto: le merende non sono dolci uguali per tutti, il mondo dei giochi non è democratico. Tante cose dipendono dalla classe che fai – in prima sei piccolo, in quinta troppo grande. Altrettante dalla classe sociale che non è acqua – quella di chi ti ha ben educato, quella di chi con l’indice puntato ti grida maleducato!
Prima che del sapere ci si innamora del sapiente, di chi ne sa di più, o di chi gioca a fare il grande in formato tascabile. Parte la corsa al proibito, com’è bello fare ciò che non si può fare. Profuma di libertà, pure quando lo faccio anch’io perché lo fanno tutti. Si intromette la scuola, ci ubriaca di sapere, di cose assolutamente giuste e tremendamente sbagliate. All’inizio la maestra è bella e brava, ci vuole bene: viva la scuola! Dopo i professori non li si sopporta: abbasso la scuola, che a noi ci impara di più l’amico, l’amore! Nota disciplinare, brutto voto sulla lingua e in condotta. Cattivo affare l’istruzione.
A una seconda rilettura però, bell’affare l’istruzione. Una lente, per mettere a ferro e fuoco chi eri, per catturare chi sei diventato. Il megafono per rivendicare quel che vuoi, una volta grande davvero. Sorpresa. Se ce l’avessero detto da piccoli, non ci avremmo creduto. In men che non si dica, siamo stati accontentati. Nessuno che ci insegni più qualcosa ogni mattina, nessuno che ci faccia leggere di pomeriggio. Un sogno che si realizza, che incubo. Siamo finalmente grandi, che piccola cosa.
D’istruzione è la parabola dell’istruzione, che insieme istruisce, costruisce, strugge e distrugge.
Luogo_e ragiona sul sapere-salvavita, che scaccia le paure e le altre cose brutte, sul sapere-spina-nel-fianco che distrugge ogni spensierata incoscienza. Punta il dito su certi sistemi d’istruzione, distruttivi secondo le loro stesse istruzioni. E ringrazia i cattivi maestri che l’hanno perso il libretto delle istruzioni, che ancora credono alla magia dei libri, più che ai libri di magia.