Voltaire – Micromega

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Il testo di riferimento di Cristallino, la sesta mostra di luogo_e, è Micromega (1752), un racconto breve del filosofo francese Voltaire (1694-1778).
Potrà forse apparire inusuale la scelta di un testo settecentesco per affiancare una mostra che si interessa di schermi, della trasparenza dopo l’avvento di internet e delle nuove forme di socialità. Tuttavia lo sguardo metaforico è ormai una cifra di luogo_e, ed è proprio in tal senso che il testo di Voltaire si rivela particolarmente efficace per sostenere la differenza che intercorre tra la trasparenza pornografica del vetro – a sua volta metafora dello schermo – e la trasparenza oracolare del cristallo, che è prezioso, attraente, cattura l’occhio e lo guida verso uno sguardo plurale, mai univoco, mai piano. Il cristallo è sfaccettato, e sfacciato. A un primo sguardo può sembrare ingannevole: moltiplica ciò che l’occhio vede unico. A un secondo sguardo lo si può garantire profetico: ricorda all’occhio che la realtà non è una soltanto, gli rivela l’infinità dei punti di vista. E il gigante Micromega lo sa bene.
Voltaire racconta il viaggio filosofico intrapreso alla volta dello spazio celeste da Micromega, un gigante nato su Sirio, insieme a un nano filosofo venuto da Saturno. Giunti sulla Terra il gigante e il nano discutono aspramente, guardano e tastano dappertutto ma, date le differenze di scala, non riescono a decretare se la Terra sia o meno abitata. La svolta è accidentale: il filo della collana di diamanti che Micromega porta al collo si spezza e le pietre si sparpagliano al suolo, si rivelano ottimi microscopi. I due viaggiatori trovano finalmente gli abitanti della Terra. Dentro un diamante vedono prima una balena e poi gli uomini, che scoprono capaci di parlarsi, di comunicarsi idee e dunque di pensare, di sentire.

 

Nell’immagine:
Voltaire, Micromega, Leone Editore, 2012